sabato 15 febbraio 2014 – 21:28
Non più di venti giorni fa mi trovavo negli uffici della Riabilitazione del Don Bosco dove, dopo aver espletato una serie di commissioni per conto di mia madre, mi sono ritrovata alle ore 13 meno qualche minuto ad implorare quasi in ginocchio un’impiegata di prendere in consegna una domanda invano.
L’impiegata ,dopo avermi fatto sgolare per spiegare tutte le motivazioni per cui mi risultava impossibile tornare nei giorni successivi è stata stupidamente inflessibile e si è rifiutata di accettarla perché all’una gli uffici avevano chiuso!
Sono stata presa dal panico e dallo sconforto per non aver potuto fare tutto in quella giornata che avevo richiesto come permesso al lavoro.
Spesso le amministrazioni dei luoghi di lavoro come il mio non concedono facilmente i permessi previsti dalla legge 104 nonostante sia un nostro diritto. Allora mi si è accesa una lampadina e ho pensato di telefonare alla dottoressa Musella ormai nostra santa protettrice! La quale prontamente mi ha suggerito una soluzione.
In altri tempi prima di conoscere lei e l’associazione mi sarei lasciata andare allo scoraggiamento e mi sarei anche messa a piangere come mi è capitato nei momenti più bui della malattia di mia madre durante i quali ti sentivi sola e abbandonata dalle istituzioni.
Adesso, cerco di sbrigare da me quante più cose posso e solo quando proprio mi sento di fronte a un muro mi rivolgo alla dottoressa che è oberata da impegni. Quando ciò accade però provo un’emozione così forte ed una tale riconoscenza nei suoi confronti che potrei paragonarlo allo slancio di un innamorato!
successivamente ho avuto modo di confidarglielo e ci siamo fatte un sacco di risate. Ma questo da’ la misura di quanto noi, i familiari cosiddetti caregivers di questi ammalati ci sentiamo a nostra volta “orfani” e bisognosi di essere sostenuti. Il significato preciso di questo stato d’animo e’ il seguente: finalmente c’è’ qualcuno che ristabilisce l’ordine e ci impedisce di farci sentire impotenti di fronte alla necessità’ di aiutare un povero anziano che non può’ difendersi.
Com’è’ dolce e impagabile la sensazione che si prova quando si ricevono le telefonate dalla sede dell’A.I.M.A. dove un esercito di volontarie si attiva intono a te per risolverti qualche problema, darti delle informazioni utilissime, aiutarti a fare delle domande, dirti cosa fare per rinnovare il contrassegno auto o farti rimborsare con un contributo i lavori del bagno ecc..
Grazie A.I.M.A.
Grazie Dott.ssa Musella
Virginia Evangelista