Questa malattia infida si è intromessa nella nostra casa già da
diversi anni con piccole amnesie, mano a mano diventate sempre
più rilevanti con depressioni alle quali non si è voluto dare troppa
importanza fino ad un ictus, rientrato, che ha fatto scattare il
campanello d’allarme. Sono iniziate le indagini di routine, gli
esami approfonditi le visite con gli specialisti Sia io che i miei figli
cercavamo di spiegare ai diversi interlocutori quegli atteggiamenti,
reazioni e azioni nuove a cui assistevamo e che non erano
assolutamente “normali” per la personalità di mio marito. Lui,
però, grazie alla sua grande intelligenza e alla sua esperienza di
vita, davanti ai medici riusciva a difendersi talmente bene da far
si che la diagnosi si concludesse sempre in una insufficienza cerebro-
vascolare; noi dall’altra parte, continuavamo a rimanere
privi dei consigli necessari per affrontare le forti e differenze situazioni
con cui quotidianamente ci trovavamo (e ci troviamo) a lottare.
È stata la caparbietà e la costanza di mio figlio Michele a smuovere
questa situazione. Lui non si dava pace per il fatto che a
Napoli non riuscissimo a trovare una qualche istituzione in grado
di darci una mano per capire ed affrontare dignitosamente questo
Alzheimer. Eravamo sempre più convinti, infatti, che mio
marito fosse affetto dalla malattia. Dalle documentazioni trovate
i sintomi risultavano perfettamente coincidenti. Dunque, Michele
attraverso ricerche su Internet ed informazioni raccolte da differenti
persone è riuscito, finalmente, e fortunatamente, a trovare
l’A.I.M.A. … Oggi è il nostro punto di riferimento principale!
All’A.I.M.A. abbiamo trovato una grande disponibilità, umanità,
ma soprattutto la comprensione cercata invano per tanti anni.
Avere delle persone che ti ascoltano con attenzione e ti stimolano
nel parlare e nel raccontare, ti consigliano sul come ti devi comportare,
ti avvertono su quello che potrebbe succedere domani si
dimostrano seriamente interessate a migliorare la qualità della
vita della tua persona cara, nonostante la sua malattia, ed anche
di tutta la tua famiglia. Ti telefonano addirittura a casa per avere
notizie… Tutto questo è impagabile. Colgo quindi l’occasione per
denunciare la difficoltà della situazione un cui l’AIMA di Napoli
si trova ad operare, tra il disinteresse delle Istituzioni e la man-
canza di finanziamenti. Mi auguro vivamente che il comune, la
Regione e la provincia così come i singoli cittadini poco sensibili
fino ad oggi, a questa specifica problematica, possano nel breve
tempo collaborare a garantire all’A.I.M.A. delle condizioni ottimali
che le permetteranno di continuare ad aiutare nel modo più
adeguato tutte le famiglie che vivono nelle nostre stesse condizioni.
Grazie A.I.M.A.
16.9.2003 CETTINA MESSINA* (Gruppi di Auto Mututo Aiuto 2003 -2006)

* Cettina Messina, Napoli, Socio Sostenitore AIMA Napoli.

Con AIMA… un po’ meno soli
Condividi